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Non è aria per il Covid-19. Fybra «pulisce» gli interni

Quando ha vinto lo startup village di Klimahouse, a inizio 2020, era già un’idea brillante. Un sensore dotato di intelligenza artificiale che ti segnala quando (e quanto) cambiare l’aria in uffici e scuole. Fybra, il prodotto di FBP – Future is a Better Place, startup nata come spin-off del gruppo Focchi (leader nella progettazione di facciate), era sì un buon prodotto: studi dimostravano che aria pulita, senza anidride carbonica e umidità, porta un aumento di produttività del 15% e di attenzione del 20% degli studenti. Già un’ottima ragione per installare il sensore. Poi è arrivato il Coronavirus, che nell’aria – come tutti i virus – si muove aggrappandosi a impurità, microrganismi, altri virus, batteri. In parole povere: dove c’è un’aria sporca, ci scuseranno gli esperti per la semplicità dell’affermazione, il virus ha più facilità nel girare.

Poi, dicevamo, il Coronavirus: e Fybra è diventata una soluzione ancora più importante visto il periodo di emergenza sanitaria che ci troviamo a vivere. Perché la correlazione, ampiamente dimostrata dalla comunità scientifica, è ormai certa: il Covid-19 in ambienti chiusi si propaga nell’aria tramite microgoccioline trasmesse da persone infette e l’andamento di umidità e di CO2 può indicare l’aumento del rischio di propagazione nella stanza delle particelle infettanti. A ribadirlo è un position paper a firma di Alberto Saracco e Roberto Raggi, medici specialisti di Igiene e Medicina Preventiva, commissionato da FBP per ottimizzare l’algoritmo di Fybra.

«Abbiamo calibrato le potenzialità del prodotto sulle esigenze che nascono dall’emergenza in corso – spiega Gaetano Lapenta, direttore generale di FBP –. Fybra ora presenta quattro livelli di precauzione, regolabili in base al territorio in cui viene utilizzato, sulla base dei diversi decorsi epidemiologici della pandemia. Nelle regioni con più casi o R0 più alto, si potrà settare al massimo livello di allerta per scendere, via via, nei luoghi meno colpiti».

Ma come funziona il sensore? Dotato di intelligenza artificiale, è capace di «fotografare» velocemente ogni ambiente e di stabilire i tempi necessari per il ricambio aria. Poi, con impulsi visivi e sonori, il sensore comunica all’utente la necessità dell’apertura di finestre e della conseguente immissione di aria «pulita». Una tecnologia che si innesta perfettamente tra le nuove esigenze del ritorno al lavoro e (a settembre) a scuola, e le nuove regole dettate dal Coronavirus. A dimostrarlo anche lo studio di Alberto Saracco e Roberto Raggi, rispettivamente epidemiologo e specialista di igiene e medicina preventiva: un’analisi che spiega come le microgoccioline di saliva o espettorato, ormai comunemente conosciute come microdroplet, emesse con il respiro o semplicemente parlando, rimangano a lungo nell’aria diventando vettori per virus e batteri, e si accumulino (aumentando il rischio di contagio) in ambienti con elevata umidità e presenza di CO2. Un rischio spesso aumentato dalla presenza di ventilazione forzata, in particolare monodirezionale. «La sostituzione dell’aria interna con aria proveniente dall’esterno determina una minor concentrazione e diluizione delle goccioline – spiegano Saracco e Raggi – quindi abbassa la potenziale carica batterica e virale presente con un conseguente minor rischio di contagio».

IL WEBINAR

Fybra sarà uno degli elementi al centro di un evento online che raccoglie esperti di settori diversi, con un unico obiettivo: mettere a fuoco come ripartire in massima sicurezza. Un tema trasversale, che tocca il mondo del lavoro così come quello della didattica. L’appuntamento è il 28 maggio alle ore 17, per parlare di «Fase 2, come riaprire scuole e uffici». Il webinar, organizzato da FBP, avrà come ospiti: Tommaso Agasisti, professore di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano, che parlerà degli aspetti gestionali e organizzativi legati alla ripresa dell’attività scolastica; Maria Chiara Voci, giornalista, presenterà il progetto di cui è fondatrice Home, Health&Hi-Tech, benessere abitativo e salubrità indoor; Alberto Saracco, specialista di Igiene e Medicina Preventiva, presenterà uno studio sulla correlazione fra pandemia, CO2 e umidità nell’aria, scritto insieme a Roberto Raggi; Marco Scaramelli, direttore tecnico FBP – Gruppo Focchi, si focalizzerà sulla gestione del condizionamento all’interno degli edifici in epoca di rischio contagio mentre Gaetano Lapenta, direttore generale FBP – Gruppo Focchi, descriverà potenzialità ed evoluzione di Fybra, il sensore che migliora la qualità dell’aria negli ambienti chiusi. Al webinar si può assistere iscrivendosi al seguente link Zoom: https://us02web.zoom.us/webinar/register/WN_9cViluBiQh2ESYjl34d75Q

 

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