Blum per A&T: la nascita di un polo innovativo per l’industria del Nordest
Dopo 17 edizioni a Torino, la fiera dell’automazione A&T – Automation & Testing ha deciso di raddoppiare il suo appuntamento annuale, sbarcando a Vicenza con un nuovo evento: A&T Nord Est. La prima edizione si è svolta dal 25 al 27 ottobre 2023 nel polo fieristico vicentino, superando nei tre giorni le 10 mila presenze, con 264 espositori provenienti dal Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, dall’Italia e dall’estero.
In vetrina oltre duemila tecnologie dedicate a produzione, ricerca e sviluppo, misure e prove, intralogistica e additive manufacturing. Tra gli highlights della fiera anche lo Startup Village – che ha visto Blum direttamente coinvolta nell’organizzazione – con 13 startup innovative provenienti da tutta Italia, legate alle filiere automotive, meccatronica, sport system, IT, fashion.
Il percorso di avvicinamento
I numeri di questa prima edizione rappresentano un punto di partenza incoraggiante per la nuova fiera. Ma se cambiamo il punto d’osservazione, sono anche un punto di arrivo: la conclusione di un percorso durato più di un anno a cui Blum ha lavorato, a supporto del management di A&T, per costruire una rete di stakeholder istituzionali – dalle associazioni di categoria alle università – indispensabile per radicare la nuova manifestazione nel territorio nordestino.
Un lavoro di network che è andato di pari passo con la cura delle relazioni con i media nel corso di questo anno, durante la fiera e negli eventi territoriali che l’hanno preceduta e preparata: a Verona il 20 ottobre 2022, a Vicenza il 6 giugno e a Belluno il 21 settembre.
La ricerca
La fiera come occasione di business ma anche di conoscenza e dibattito. Nel giorno di apertura di A&T Nord Est è stata presentata un’indagine dell’Osservatorio Innovazione Digitale Pmi del Politecnico di Milano sulla digitalizzazione delle piccole e medie imprese nordestine.
Secondo la ricerca, curata da Niccolò Ulderico Re, il mondo delle pmi del Nordest è diviso in tre: il 36 per cento ha consapevolezza della trasformazione tecnologica in atto, investe in innovazione e cerca di digitalizzare i processi produttivi per non perdere terreno competitivo sui mercati globali; il 19 per cento si sta gradualmente al digitale, pur non avendo ancora compreso come poterne sfruttare tutti i benefici; infine, il 45 per cento ritiene marginale o troppo costoso il ricorso a tecnologie digitali.
Scendendo nel dettaglio, le pmi che hanno aumentato gli investimenti in digitale nel 2022 rispetto all’anno precedente sono il 24 per cento del campione, metà delle quali con incrementi superiori al 10 per cento e solo il 6 per cento dichiara di averli diminuiti.