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Domi, il social di condominio. Un’app per un nuovo modo di abitare

Più della metà delle persone che vivono in condominio non hanno rapporti con i vicini di casa, ma il 68% vorrebbe essere maggiormente coinvolto nella vita condominiale. Le persone vorrebbero conoscersi e poter contare su chi abita nello stesso stabile. Ad aiutarli arriva Domi, il primo social network di condominio. L’applicazione gratuita (che si può scaricare da qui) consente di contattare l’amministratore, segnalare un problema, accordarsi o semplicemente chattare e conoscersi tra vicini di casa.

«Vivere il proprio ambiente condominiale con serenità è un obiettivo possibile attraverso il contributo di tutti gli attori che lo animano, dai condòmini a tutti gli altri che ne sono protagonisti diretti e indiretti. Con Domi nasce quindi il primo social network a “metri zero” – dice Alberto Lamberti, founder di Domi -; normalmente si assume che i social consentano di mettere in contatto persone che vivono dall’altra parte del mondo, dimenticandoci però una cosa molto più semplice: non conosciamo il nostro vicino di casa. Domi vuole così stimolare e migliorare la comunicazione di prossimità che spesso è quella più carente».

La ricerca: 4 persone su 10 non parlano mai col vicino

Il 56% delle persone che vivono in condominio sostiene infatti di avere un rapporto scarso o inesistente con i vicini e una persona su quattro addirittura non conosce chi vive sullo stesso piano. A certificarlo è la survey «E tu che condomino sei?» che l’app Domi Social ha realizzato intervistando 1.629 abitanti di condomini in Italia. Il quadro che ne esce non è molto confortante per la cosiddetta socialità di prossimità.

Il 46% degli intervistati rivela infatti di non utilizzare nessun mezzo di comunicazione con i propri vicini di casa e il 39% ammette di non comunicare mai. E anche se i rapporti ci sono, sono freddi: il 20% sostiene che in caso di bisogno urgente non potrebbe contare su vicini. Un dato che peggiora nei condomini in cui è presente la figura del portinaio. «Questo sondaggio certifica una sensazione che avevamo da tempo e che ci ha spinto nei mesi scorsi a creare la nostra soluzione tecnologica» commenta Lamberti.

domi app

Un nuovo modo di abitare

L’applicazione è stata lanciata in tempi di lockdown, con la consulenza di Blum, contribuendo alla ridefinizione degli spazi domestici e dei nuovi modi di abitarli innescata dalla pandemia. Ed è anche un’ottima opportunità per trovare esperti della cura della casa. Per chi ad esempio deve ristrutturare l’appartamento appena acquistato o ha una perdita e cerca un idraulico, Domi consente infatti di condividere e acquisire servizi e referenze di provider qualificati sia per la manutenzione del condominio, che per quella delle singole unità abitative.

Inoltre la app intensifica e semplifica il rapporto con l’amministratore: permette infatti agli utenti di attivare e monitorare il processo di intervento e risoluzione tempestiva dei malfunzionamenti, avvisando contemporaneamente amministratore, custode e condòmini. Con l’amministratore che può segnalare direttamente sull’app ai condòmini lo stato di avanzamento dei lavori. Domi è infatti il primo social network “verticale” che consente di gestire comunicazione libera (post, commenti, like, messaging) e comunicazione distribuita di processo (stato avanzamento richieste).

Addio alla carta

Con questa nuova applicazione infine si può dire addio a raccomandate e comunicazioni ufficiali cartacee. Grazie a un sistema di certificazione di lettura e una piccola fee annuale per appartamento, la soluzione tecnologica permette di ricevere in forma ufficiale tutte le comunicazioni dell’amministrazione condominiale e di sottoscriverne la presa visione. Stop alle fotocopie, ai plichi ponderosi e costosi che fanno lievitare le spese per la posta fisica; il risparmio è considerevole.

Giulia Cimpanelli
Innovation content specialist, Blum

 

Foto di copertina di Simone Hutsch da Unsplash  

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