Proke, tecnologia italiana al servizio del fashion

Proke, crasi di «process bespoke» (processo su misura), non è solo un’idea che punta a lasciare il proprio segno nel mondo della moda e, più in generale, dell’abbigliamento, ma è anche una storia imprenditoriale totalmente made in Italy dalle molteplici sfaccettature. Durante la pandemia da Covid-19, infatti, Roberta Ostellari, sarta e operatrice modellistica, si è dovuta scontrare con l’impossibilità di creare i suoi capi su misura. Ha così chiesto alla figlia Paola Griggio, ingegnera e imprenditrice, di trovare una soluzione. E così Griggio, laureata in Ingegneria delle telecomunicazioni, un dottorato in Fotonica all’Università di Padova e una lunga esperienza in tecnologie medicali (ha sviluppato più di 20 brevetti), ha accettato la “sfida” lanciatale dalla madre.

Al cliente Proke permette di veder realizzato un capo su misura o personalizzato, di qualsiasi tipo, dalla tuta da sci allo smoking, senza dover uscire dalla propria abitazione. Per i negozi (sia fisici che online), invece, con Proke si eliminano gli errori che si possono compiere nella misurazione manuale, riducendo di conseguenza lavori di rifinitura ed eventuali resi, con uno sguardo attento, quindi, alla sostenibilità ambientale. Non solo: grazie alla rilevazione effettuata attraverso il misuratore indossabile si possono raggiungere clienti a distanza dal proprio negozio, evitando loro lunghi viaggi.