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Taxi volanti e robot: 2020, l’anno della fusione totale

Il futuro, anche quest’anno, non sarà ma è a Las Vegas. Ecco l’analisi di Luca Barbieri, giornalista esperto di innovazione e cofounder di Blum, a chiusura del Ces 2020, la maggiore fiera mondiale sull’innovazione tecnologica.

Mobilità. «Il mondo dell’automotive ha colonizzato il Ces di Las Vegas – spiega Barbieri – riempiendo così il vuoto dello spostamento del salone di Detroit. Sono state presentate alcune concept car a guida autonoma, taxi volanti, l’avatar di Mercedes, assistente virtuale. In realtà è sbagliato ormai parlare di automotive: il mondo della mobilità è integrato. Dalla bici al monopattino, dall’auto alla possibilità di volare con lo stesso mezzo: i grandi player dei software ormai si stanno dedicando, con soluzioni ad hoc, sempre più alla mobilità». Una commistione d’idee (e scenari) bidirezionale: così un big come Toyota, ad esempio, entra nel campo delle smart cities. La prima sarà vicino a Tokyo, e già si possono prenotare gli spazi. Grandi manovre, quindi, con l’Europa spettatrice interessata, per capire chi sarà a guidare il settore nei prossimi anni.

Robotica. «Si sono viste soluzioni molto interessanti – continua Barbieri –.  Soprattutto Ballie di Samsung. Un oggetto che sembra una pallina da tennis, dotato di sensori e telecamera, che ti segue per la casa facendoti da assistente. Il robot diventa il cervello intelligente della smart home, anche quando sei assente. Potrebbe lasciare il segno». Altra grande novità è Neon, il «clone digitale». Avatar digitali umanoidi, molto realistici, capaci di dialogare in real time con l’utente. Dal chatbot all’human bot. «Un po’ inquietante, ma sicuramente molto interessante», chiosa il cofounder di Blum. Le novità di Ces hanno una radice comune: mettere la persona (e le sue esigenze) al centro. Fitness, salute, estetica, cura degli animali: per tutto c’è una soluzione. Con una corsa alla ricerca che porta ad una sana competizione. «Ogni anno si vede la crescita dei vari prodotti e, molto spesso, si notano ricerche nate in differenti parti del mondo che portano a risultati molti simili».

Sulla presenza italiana, Barbieri sottolinea «l’ulteriore passo in avanti». I numeri sono ancora piccoli: un migliaio di visitatori, meno di cento espositori. «La missione italiana è stata di buon livello, con la visita del ministro per l’innovazione Paola Pisano, che ha presentato un piano di accompagnamento di startup in Italia e all’Estero. Un piano ambizioso, forse troppo, che non ha convinto molto. In bocca al lupo e vedremo come andrà». Il sogno finale? «Il computer quantistico di Ibm, chissà che non rivoluzioni veramente il pianeta.

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