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La città del futuro. La «City vision» più intelligent che smart

Raccontare il futuro dell’intelligent city nel mondo post covid. Tra opportunità, tecnologie e best practice a livello italiano ed europeo. È questo l’obiettivo della prima edizione di City Vision, evento internazionale ideato e organizzato da Fiera di Padova e Blum che si svolgerà il 2 dicembre in modalità onlife su una piattaforma digitale capace di ospitare incontri, stand virtuali e meeting one-to-one. Una giornata di visioni e testimonianze in cui si darà spazio al meglio del sistema italiano ed europeo dell’innovazione e in cui si cercherà di costruire assieme le fondamenta delle città del futuro tra tecnologie sostenibili, smart mobility, architetture digitali e una pubblica amministrazione sempre più connessa e a misura di cittadino. All’appuntamento interverranno figure di rilievo dell’innovazione internazionale tra le quali il futurist Alberto Mattiello e Dana Eleftheriadou, a capo del team per le tecnologie avanzate della Commissione europea.

Intelligent vs smart

La differenza la fanno le persone e il loro coinvolgimento. In italiano si traducono entrambe con «città intelligente», ma smart city e intelligent city non sono la stessa cosa e, tra le due, sarebbe meglio parlare di intelligent city.

L’intelligent city, una città che integra elementi cosiddetti hard (infrastrutture e tecnologie) ed elementi soft (capitale umano e intellettuale) e in cui questi ultimi costituiscono il principale motore della co-innovazione, l’unico processo che, coinvolgendo attivamente i cittadini, è in grado di mantenere la promessa di rendere la loro vita migliore, più semplice e più sicura. Le nuove forme di mobilità, di edilizia, di didattica e altro sono “solo” le applicazioni smart della città intelligent. È questa la definizione che City Vision promuove.

CITY VISION: ECCO IL LINK PER ISCRIVERSI

«In uno dei periodi più complicati di sempre per le nostre città credo che ritrovarsi a pensare il futuro dei centri urbani rappresenti un forte segnale di resilienza e di speranza per il domani – commenta il direttore generale di Fiera di Padova Luca Veronesi -. Una sfida nella sfida è farlo attraverso una modalità interamente online garantita dalla nuova piattaforma digitale di Fiera di Padova, una soluzione innovativa che ci accompagnerà anche quando si potrà ripartire con le manifestazioni in presenza: il futuro delle fiere, così come quello delle città, sarà sempre più contrassegnato da una ibridazione tra fisico e digitale».

Una giornata nella città del futuro

Scenari, best practice e visioni. Quello di mercoledì 2 dicembre, in diretta dallo studio allestito in Fiera di Padova, sarà un vero e proprio giorno di immersione nel futuro con ospiti e testimonianze che daranno forma alla città del domani.

Alle 9 l’avvio dei lavori con Alberto Mattiello, futurist e direttore creativo di The Placemakers, il più grande gruppo manifatturiero di Urban Design nel quale svolge attività di ricerca e progettazione per la creazione di spazi pubblici che migliorino le connessioni interpersonali, il benessere e il coinvolgimento dei cittadini. Fondatore di Eitherland, il primo sistema di arredo per lavorare all’aperto, Mattiello dal 2013 dirige “Future Thinking“, un hub internazionale dell’innovazione di Wunderman-Thompson che aiuta le aziende a trovare un punto ideale tra il marketing, l’innovazione tecnologica e i modelli di business emergenti. Insegna inoltre Digital Marketing ed Innovazione alla Università Bocconi ed è membro del comitato scientifico di Confindustria. Mattiello parlerà di «Double Acceleration», la doppia spinta data ai sistemi urbani da digitale e dalla pandemia. A seguire una panoramica sulle intelligent cities europee con la partecipazione di Dana Eleftheriadou, a capo del team per le tecnologie avanzate della Commissone europea, con lo speech «Intelligent Cities Challenge: Driving a green, digital and inclusive recovery». Seguirà un confronto tra esperienze europee di mobilità intelligente, con la testimonianza delle amministrazioni di Amsterdam, Barcellona e delle Intelligent City d’Italia, le tecnologie di Next Transportation, Leitner e City Porto e un focus sul modello Veneto, «Dalla smart city alla smart region».

Quindi tre sessioni verticali: la prima è «Architetture digitali per la città intelligente», con gli interventi di Fabrizio Dughiero, presidente di SMACT, Competence Center del Nordest, IOT Italy, l’associazione italiana dell’Internet of Things, TTS – Telematica Trasporti Sicurezza. Segue poi «Building the future: bonus&tech per costruire intelligent cities», con la partecipazione di Bruno Barel, founder partner Studio legale BM&A, Massimo Cavazzana, architetto, Massimo La Rosa, Responsabile Business Retail Unicredit Nord Est, Daniele Vettorato, Eurac Research e Andrea Zanella, Università di Padova e SMACT, un approfondimento su bonus e agevolazioni post-Covid e le migliori tecnologie dell’abitare per una trasformazione intelligente delle nostre città. A chiudere la mattinata il panel «Innovation vs Covid», che metterà in mostra tecnologie e nuove soluzioni digitali che aiutano a gestire la crisi, con le migliori case histories italiane.

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Nel pomeriggio, a partire dalle 14.30, il focus si sposterà sulla Pubblica Amministrazione all’interno di un talk che farà il punto sulle modalità di semplificazione e di innovazione della PA per migliorare la vita al cittadino. A seguire «Open data e governo delle città», in cui si parlerà di come raccogliere, organizzare, gestire ed elaborare i dati per costruire città più sostenibili. Poi un tavolo di confronto tra Comune, ordini professionali e categorie economiche sul futuro della città con «Padova 2030: per costruire la città dei saperi». A conclusione dell’evento «Il Paese innovatore (e intelligente)», un dialogo sul decalogo per reinventare l’Italia redatto da Alfonso Fuggetta, direttore di Cefriel e autore del libro “Il Paese innovatore” e Barbara Sala, ceo di Delcon, Pmi innovativa di Bergamo che, con il suo laboratorio d’innovazione sviluppa device medicali in collaborazione con aziende e istituzioni di tutto il mondo.

«La pandemia di Covid ha messo in crisi il concetto di smart city così come si stava affermando: le grandi aggregazioni urbane si sono rivelate fragili di fronte a un agente microscopico come il virus. Non bastano i sensori per rendere intelligenti le città  – spiega Luca Barbieri, co-founder di Blum e coordinatore scientifico di City Vision -. Per questo City Vision sostiene il cambio di paradigma da Smart a Intelligent City: solo ripartendo dall’intelligenza delle persone possiamo rendere veramente smart le città. Anche se il ventunesimo secolo vedrà le megalopoli continuare a crescere, il nostro Paese ha una grande opportunità: dare nuove prospettive di rinascita a borghi e province. Questo può avvenire però solo a patto che si sappiano implementare in modo veloce ed efficace le infrastrutture digitali sulle quali costruire prodotti e servizi che colmino il gap tra chi vive al centro e chi vive in periferia».

L’evento è ospitato dalla piattaforma online di Fiera di Padova, che permette al pubblico di partecipare da remoto mantenendo un’interazione attiva: si possono visitare gli stand virtuali delle aziende espositrici, fissare appuntamenti con i professionisti del settore, fare domande ai panelist, prendere parte a live poll, contattare relatori e altri partecipanti. Per iscriversi: https://digital.city-vision.it/

City Vision è organizzato da Fiera di Padova e Blum. Business as a medium con la collaborazione di Promex e il patrocinio di Anci, IoTItaly, Tts Italia, Smact, Comune di Padova, Provincia di Padova, Camera di commercio e Università degli Studi di Padova. Sponsorship di UniCredit, Leitner Ropeways e Interporto di Padova

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