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La serra che dialoga con il sole vince il primo Flormart Future Village

Una serra modulare che permette di coltivare ortaggi e verdure biologiche garantendo una crescita fino a 3 volte più veloce della norma, grazie a speciali pigmenti inglobati nei vetri. È Serranova, la vincitrice della prima edizione di Flormart Future Village, il cuore innovativo – ideato e organizzato da Blum – della 70esima edizione del salone internazionale del florovivaismo, architettura del paesaggio e architetture verdi andata in scena alla Fiera di Padova dal 26 al 28 settembre.
A sceglierla, tra le otto startup finaliste selezionate tramite un bando, è stata una giuria di esperti del settore e del mondo dell’innovazione e della ricerca. Il premio del pubblico è andato invece a Canvasalus, il cui campo d’azione è la canapa. Tutte le finaliste sono state preselezionate al bando lanciato da Tilt (The Italian Lab of Technology), primo Digital Hub italiano nato dalla collaborazione tra pubblico e privato, per selezionare le startup che rappresenteranno l’Italia al Ces di Las Vegas dal 7 al 10 gennaio 2020.

I protagonisti

Oltre alle startup – le altre sei selezionate sono Life Panel, Nido Pro, Olea Rete Contratto, On-Bot, Planeta Renewables e Smartisland – hanno riempito il Padiglione 2 di idee e di proposte quattro centri di ricerca: il parco tecnologico NOI Techpark di Bolzano, l’Università IUAV di Venezia, Unismart, società in-house dell’Università di Padova per il trasferimento tecnologico, e lo stesso Tilt. A completare le “nicchie” attorno all’agorà centrale, ecco otto aziende dell’ecosistema green: Agabuna, Ambra Elettronica, Bioagricert, Centro Lombricoltura Toscano, Gea Greentech, Gesag, Pontarolo Engineering e White Energy Group.

 

 

I partner

«Flormart Future Village si è rivelato spazio di incontro e confronto per l’ecosistema dell’innovazione, dove si sono generate buone opportunità di sviluppo – è il bilancio tracciato da Luca Barbieri, cofounder di Blum -. La conferma di quanto servano luoghi che, come questo, sono progettati per facilitare il networking tra chi crea nuovi dispositivi e servizi, aziende che possono servirsene per fare innovazione di prodotto e di processo, centri di ricerca che fanno da ponte e incubatore per queste nuove idee».

Per Michele Balbi, presidente di Tilt e fondatore di Teorema Egineering, tra i protagonisti del talk “Innovation Stories. L’impresa del verde 2.0” ospitato dal Village, «l’innovazione è un motore per la nostra economia, il Flormart Future Village ne è un esempio illuminato, un’operazione eccellente per dare visibilità locale alle startup e alle aziende innovative del nostro territorio. Per proseguire in questo percorso e dare un respiro internazionale alle nostre imprese, siamo lieti di inserire le startup selezionate per il Future Village nel percorso di selezione che porterà le migliori startup italiane a rappresentare il paese al prossimo CES di Las Vegas. Le startup che lo desiderano potranno infatti partecipare direttamente alla Tilt Accademy e seguire il programma di formazione che definirà il panel delle 50 finaliste. Voglio ringraziare Fiera di Padova per l’opportunità di far conoscere ad un pubblico così vasto la nostra iniziativa».

A dare il la al progetto è stata proprio la scommessa accettata dall’ente che gestisce il quartiere espositivo. «Flormart Future Village rappresenta un germoglio molto importante all’interno del contesto di Flormart –  sottolinea il direttore generale di Fiera di Padova Luca Veronesi – perché fa parte di una strategia di sviluppo della nuova gestione della Fiera di Padova, dove andremo a parlare di innovazione e di internazionalizzazione».

Pigmenti nei vetri: ecco il segreto della serra innovativa

Serranova, startup nata a Perugia, è una serra che permette di coltivare ortaggi e verdure nel proprio giardino o in casa, su un substrato in fibre naturali, in un ambiente controllato con aria purissima e stimolazione fotoluminescente. Grazie a un innovativo sistema di depurazione dell’aria si proteggono le piante dagli attacchi di parassiti e malattie senza ricorrere ad antiparassitari. Il cuore della serra è il sistema sperimentale innovativo per l’accrescimento delle piante. I vetri con inglobate polveri fotoluminescenti sono adiacenti alle scaffalature per le piante in accrescimento e ricoprono tutte le pareti trasparenti della serra.

«Serranova è una startup innovativa che utilizza la fotoluminescenza, che ha la capacità di attirare la luce e poi di rilasciarla – racconta Stefano Chiocchini, fondatore di Serranova -. Abbiamo trovato una frequenza che fa crescere le piante tre volte il normale e fino a cinque volte più veloci, miscelando e modulando la luce, artificiale e naturale, e rilasciandola tra 400 e 700 nanometri. Quindi la crescita delle piante è stimolata dalla luce del sole che è stata selezionata come fosse la luce di mezzogiorno».

L’innovazione si basa sul seguente principio: in natura esistono alcuni pigmenti “foto convertitori” che sono in grado di convertire alcune frequenze della luce solare o di una particolare luce artificiale in altri tipi di frequenze. Una particolare mescola di questi pigmenti foto-convertitori converte la luce solare in frequenze luminose molto vicine ai picchi della fotosintesi clorofilliana, e stimola così la crescita delle piante.

Semi «rosa» per una canapa migliore

Si occupa invece di ricerca avanzata sulla canapa Canvasalus, startup premiata dal pubblico di Flormart. La giovane realtà di Monselice, in provincia di Padova, ha sviluppato un metodo scientifico per ottenere solo piante di canapa femminili, risolvendo così un problema di molte aziende del settore, quello dell’alta concentrazione di piante maschili, prive di fiore e che per questo devono essere eliminate dal campo con il faticoso processo di smaschiatura. Il metodo di Canvasalus invece permette, partendo da un lotto di semi di canapa dioica (cioè con piante a sessi separati), di estrarre solo la frazione dei semi femminili, risolvendo il problema prima della semina.

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