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Food-tech: a Bolzano la prima laurea in cucina di montagna

L’innovazione corre veloce anche nel settore alimentare. Al centro, l’esigenza di riscoprire un approccio più sostenibile al cibo e alla sua produzione. È con questo obiettivo che nasce al NOI Techpark di Bolzano la prima laurea triennale dedicata alle Scienze enogastronomiche di montagna. Il corso, afferente alla Facoltà di Scienze e Tecnologie della Libera Università di Bolzano, sarà realizzato in collaborazione con Mo-Food, holding dello chef tre stelle Michelin e stella verde per la sostenibilità (St. Hubertus, San Cassiano) Norbert Niederkofler, e Paolo Ferretti. E proprio lo chef Niederkofler, ideatore della filosofia “Cook the Mountain”, sarà uno dei docenti del corso di laurea, contribuendo a formare nuovi professionisti del settore.

«Il mondo del food sta cambiando in modo molto veloce e dobbiamo essere pronti a rispondere alle nuove richieste di mercato – ha commentato lo chef, presentando il corso –. Mai come oggi è importante investire in un concetto alimentare che rispetti la natura e il corso va proprio in questa direzione: aiuta gli studenti a implementare una filosofia green, vicina alle regole dell’economia circolare, pronta a conservare le tradizioni del territorio e a diffondere la cultura del mangiare bene».

Labs,NOI Techpark,Labs Unibz,UniBZ,foodtechnologylabUn laboratorio dedicato al cibo a NOI Techpark, foto Ivo Corrà

Le sfide della cucina di montagna

In un contesto impervio come quello delle Dolomiti o di altre aree di montagna, le materie prime devono essere valorizzate attraverso il recupero delle tradizioni e la riscoperta della biodiversità. Per questo, innovazione – intesa come capacità di utilizzare diverse tecniche per estrarre il massimo del sapore dalla materia prima – e sostenibilità – ovvero integrazione dei processi in un sistema circolare – sono i principi essenziali del corso di laurea trilingue (italiano, tedesco e inglese).

L’esempio arriva dai grandi chef: al fianco di Niederkofler, ci saranno infatti cuochi provenienti dalle Ande, dai Pirenei e dalle altre aree interne del mondo. Inoltre, gli studenti potranno effettuare uno stage presso AlpiNN – Food Space & Restaurant, il ristorante di Norbert Niederkofler e Paolo Ferretti a Plan de Corones.

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Un laboratorio dedicato al cibo a NOI Techpark, foto Ivo Corrà

I nuovi professionisti

Le figure che nasceranno saranno specializzate nella gastronomia e nell’enologia di montagna e lavoreranno in ruoli tecnici e organizzativi come maître d’hotel o chef, responsabili della logistica, fornitori di materie prime o manager, esperti di e-commerce e grande distribuzione organizzata.

Parliamo di professionisti che potranno lavorare nella comunicazione e nel marketing, nella gestione e organizzazione di eventi culturali, nella critica e nella promozione enogastronomica, nell’analisi delle strategie aziendali e dei valori economico-finanziari e culturali.

Il piano di studi

Il corso partirà il prossimo autunno e vedrà l’alternarsi di lezioni, visite in loco e attività con i produttori, workshop ed esperienze in cucina. Il primo anno – a cui saranno ammessi 30 studenti – sarà dedicato all’apprendimento di conoscenze in ambito matematico, statistico, chimico e biologico, informatico e di marketing, alla produzione e allevamento sostenibili di piante e animali e al relativo sviluppo storico e antropologico.

Il secondo anno si concentrerà sulle tecniche necessarie per produrre cibo e vino: processi, tecnologie, modelli organizzativi, ruolo dei microrganismi negli alimenti e il loro controllo, garanzia dell’igiene alimentare, prodotti fermentati e gestione delle piccole e grandi imprese enogastronomiche.

Nel terzo anno, infine, il focus sarà sulla comunicazione visiva e sensoriale dei prodotti e sulle tecniche di recupero e utilizzo dei sottoprodotti.

I luoghi dell’innovazione

Gran parte delle lezioni e dei workshop si svolgeranno nelle aule e nei laboratori di NOI Techpark e nella sua cucina sperimentale, Kitchen Lab. La scelta non è casuale: il distretto ha infatti nella ricerca applicata al settore alimentare una delle sue aree di specializzazione. Qui, quotidianamente, ricerca e imprese collaborano per innovare in modo sostenibile, come rivela anche l’acronimo di NOI Techpark, “Nature of Innovation”.

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Il Kitchen Lab del NOI Techpark

 

Il campus, in cui lavorano 900 persone, si stende su una superficie di 120mila metri quadri, tra officine, open space e 45 laboratori scientifici. Luoghi in cui aziende e start-up sviluppano nuove idee, mettendo al centro la sostenibilità. Nel settore alimentare, in particolare, NOI ospita 20 laboratori e due impianti pilota semi-industriali – molti dei quali gestiti da unibz. Al centro dei progetti seguiti, temi come la fermentazione, il miglioramento dei valori nutrizionali e delle proprietà funzionali degli alimenti, l’enologia e la microbiologia.

Silvia Pagliuca
Content & projects strategist, Blum

 

In copertina: lo chef Norbert Niederkofler

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