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Fybra Home. Qualità dell’aria per lo smart working sicuro

Prosegue il viaggio di Fybra, la startup che ha inventato l’omonimo dispositivo che monitora la qualità dell’aria indoor unendo salubrità, comfort ed efficienza energetica – minimizzando lo spreco derivato dall’apertura delle finestre con il riscaldamento o raffrescamento accesi. Dopo il prodotto pensato per scuole e uffici, lanciato nel 2020 e premiato a Klimahouse, dopo un round di investimenti che ha visto WellD, Delcon e la stessa Blum entrare nella compagine sociale, dopo il premio come Best Alumni Entrepreneur vinto dal Ceo Gaetano Lapenta alla business school MIP Politecnico di Milano, ora per Fybra è arrivato il momento di arrivare nelle case. Si chiama Fybra Home il nuovo dispositivo progettato interamente sulle esigenze di chi lavora in smart working o trascorre parte della propria giornata tra le mura di casa.

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L’algoritmo dinamico prevede l’andamento degli inquinanti

Frutto di un lavoro di ricerca e sviluppo che ha impegnato il team della startup nel corso dell’ultimo anno, Fybra Home è un prodotto nuovo, diverso da Fybra installato in uffici e scuole. Il cuore del nuovo prodotto, già disponibile sul sito fybra.co e prossimamente anche su Amazon Prime, è un algoritmo dedicato che monitora in tempo reale i dati della CO2, della temperatura, dell’umidità relativa e dei composti organici volatili presenti nell’aria. I dati vengono incrociati, analizzati e tradotti in un segnale luminoso: azzurro se la qualità è buona, rosso se è sotto gli standard (ed è quindi necessario ventilare gli spazi), viola quando è in via di miglioramento.

Ma ciò che rende Fybra Home unico, rispetto ad altri prodotti simili, è il fatto di non essere statico, bensì dinamico: il dispositivo, infatti, è in grado di apprendere in autonomia le abitudini di utilizzo e di ventilazione e si adegua ad esse per ottenere le migliori performance. Infatti, l’algoritmo di Fybra calcola la velocità di salita (e prevede quella di discesa) degli inquinanti nell’aria e indica di aprire le finestre prima che essi raggiungano la soglia critica, per un tempo necessario a riportare i valori a un livello più basso della soglia critica. Così la finestra andrà tipicamente aperta ogni 40/50 minuti, non ogni 5/10. Garantisce insomma un periodo più ampio di comfort e indicazioni più “ergonomiche” (cioè effettivamente applicabili).

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I risultati di Fybra nei test scientifici

L’efficacia di Fybra nel migliorare la qualità dell’aria è stata recentemente comprovata da un’analisi effettuata in alcuni istituti scolastici pilota da Eurac Research nell’ambito del progetto QAES – Qualità dell’aria negli edifici scolastici, finanziato dal Programma di Cooperazione Interreg V A “Italia – Svizzera 2014-2020″. I ricercatori hanno messo a confronto le rilevazioni strumentali effettuate in due classi comparabili, una con installato il dispositivo Fybra, l’altra senza.

I risultati della ricerca hanno evidenziato, nella classe in cui era installato il dispositivo, una riduzione del 50% del numero di volte in cui le finestre vengono aperte e una minor concentrazione di CO2 pari al 40% in confronto all’altra classe. Nell’aula dotata di Fybra, inoltre, per il 100% del tempo considerato si è registrato un livello soddisfacente di salubrità dell’aria, mentre per il 90% del tempo sono risultate rispettate le temperature di comfort.

«L’algoritmo che regola Fybra Home è “pesato” in maniera differente, perché le dinamiche di occupazione dello spazio in un ambiente domestico sono diverse rispetto ad un ambiente “pubblico” – spiega Gaetano Lapenta, Ceo di Fybra –. C’è una maggiore variabilità nell’occupazione dello spazio, basti pensare a quando si ospitano degli amici, o all’aria che si respira mentre si cucina rispetto a quando si sta in salotto. Inoltre, in un ambiente domestico sono percepiti come prioritari il comfort termico e la qualità dell’aria. Infine, in casa incidono sulla qualità dell’aria, in maniera impattante quanto la CO2, anche i Voc, composti organici volatili, che sono stati inseriti tra i valori misurati dal sensore. Con questo prodotto diamo una risposta innovativa al bisogno emergente di spazi salubri in cui vivere e lavorare da casa. Fybra Home non si limita a misurare la presenza di componenti nell’aria, ma incide nei comportamenti, perché è in grado di suggerire quando aprire e chiudere le finestre mantenendo il massimo comfort».

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Fybra Home: design, algoritmo e wifi

Tra le caratteristiche principali di Fybra Home: un design completamente nuovo, e studiato per essere inserito nell’arredamento domestico; si può appoggiare su ripiani e scrivanie o appendere a parete, mentre Fybra per scuole e uffici è progettato esclusivamente per essere fissato al muro; ha un sensore in più: oltre a T (temperatura), RH (umidità relativa) e CO2, misura anche i Voc (composti organici volatili; ha un nuovo algoritmo dedicato che incrocia CO2, T, RH e Voc; apprende in autonomia le abitudini di utilizzo e di ventilazione e si adegua ad esse per ottenere le migliori performance; è abbinato a una nuova app per dispositivi Ios e Android che consente di monitorare l’andamento della qualità dell’aria; è progettato per monitorare uno spazio di dimensioni ridotte. Fybra Home ha la forma di un quadrato bianco dagli angoli arrotondati di 11 centimetri per lato, al cui centro si trova un foro circolare sul cui bordo interno è installata una luce led. Lo spessore è di 2,5 centimetri. L’alimentazione avviene tramite un cavo con presa usb e alimentatore. Per attivarlo in casa è sufficiente connettere il prodotto a una rete wifi e configurarlo via app.

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