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Mobile World Congress: il 5G è realtà, il metaverso (ancora) uno slogan

Tecnologie immersive, 5G, NFT, gestione dei dati, internet of everything, metaverso. Sono i maggiori trend tecnologici di quest’anno emersi al Mobile World Congress di Barcellona, il più importante evento al mondo dedicato alla telefonia mobile, che si è svolto dal 28 febbraio al 3 marzo.

Più di 1500 espositori hanno animato i padiglioni della fiera della metropoli catalana. La protagonista assoluta è stata Huawei, assente invece Apple, mentre Meta, era presente ma con uno stand chiuso e privo di logo in vista, riservato esclusivamente agli executive meetings. Poi il ritorno di grandi marchi del passato come Nokia, Ericsson, Nec.

La parola «metaverso» ha fatto capolino spesso tra gli stand, ma senza una vera e propria connotazione concreta. Molto presente ovunque invece il tema della gestione della smart city: quasi ogni espositore offriva soluzioni per il monitoraggio da remoto di persone, dati, energia, qualità dell’aria, connessioni internet.

Il 5G verso il primo miliardo di connessioni

Uno dei grandi protagonisti di MWC22 è stato indubbiamente il 5G. Superati i dubbi e i timori iniziali, ora si cerca di capire come rendere questa tecnologia il più capillare possibile. Tantissime aziende, da quelle di telecomunicazioni a quelle di informatica e telefonia si stanno concentrando sul tema, applicandolo a una miriade di tecnologie già esistenti, mostrando come può impattare il nostro prossimo futuro.

Il Global Mobile Economy Report, presentato nell’ambito del Mobile World Congress, ha analizzato lo stato dell’arte del 5G nel mondo: secondo lo studio entro la fine dell’anno saranno un miliardo le connessioni in essere in tutto il mondo. E intanto qualcuno, già posizionato sulla nuova frontiera del marketing, inizia a parlare di 6G.

NFT e metaverso, tante parole ma pochi prodotti

I Non Fungible Token e il metaverso hanno occupato una larga fetta di attenzione mediatica in ambito tech negli ultimi mesi. Contrariamente a quanto ci si possa aspettare, tuttavia, sono poche le aziende e startup presenti al Mobile World Congress che si sono dedicate a questi argomenti.

Molte invece le discussioni e gli incontri su questi temi organizzate nei diversi palchi che punteggiano la fiera. Da segnalare quello tenuto da Charles Stewart, ceo di Sotheby’s, la casa d’aste londinese nata 277 anni fa che nel 2021 ha venduto un NFT per il valore di 11,8 milioni di dollari.

Fang Liangzhou Vice President Huawei

Fang Liangzhou, vice presidente di Huawei Digital Power

Il protagonismo di Huawei

Il protagonista indiscusso, tra le aziende presenti a MWC22, è stato Huawei. Uno stand enorme, totalmente bianco, grande quasi come l’intero padiglione uno della fiera di Barcellona. Con un’area dedicata alla consumer electronic in cui si trovava veramente di tutto: smartphone, pc, casse acustiche, tv, robot per le pulizie, tapis roulant… Un’area dedicata alle tecnologie per la gestione dei dati e un’area vip, che occupava due terzi dello stand blindata e a cui si entrava solo su invito, in cui erano mostrati i progetti per costruire la città del futuro.

Nei vari incontri in cui ha occupato il palco l’azienda cinese ha presentato tra le altre cose il progetto “More Bits, Less Watts” per rendere la gestione delle reti più pulita e sostenibile. Huawei, non da oggi, punta così a proporsi come azienda-guida dell’industria tecnologica mondiale.

La startup giapponese che comanda le persone a distanza

Uno dei progetti più controversi presenti a MWC22 è Toraru, una startup giapponese che ha avuto un’idea tanto semplice quanto distopica. Al prezzo di 500 dollari – per la sessione di prova – la piattaforma permette di controllare a distanza una persona in carne e ossa.

Nello schermo di Toraru vediamo quattro frecce direzionali per far camminare il «remote agent», ovvero il nostro avatar «a noleggio», e quattro pulsanti per altrettante azioni: indica, afferra, compra, salta. L’idea è quella di essere presenti fisicamente, in un certo senso, in un luogo lontano, risparmiando tempo e denaro per trasporti e alloggio. La messa in pratica ha indubbiamente dei risvolti inquietanti.

La missione italiana a MWC22

Come molti altri paesi l’Italia ha avuto uno spazio modesto. Delle oltre dodicimila startup presenti nel nostro Paese qui ne sono arrivate trenta, divise su due aree.

La più grande, organizzata dall’agenzia per l’internazionalizzazione Italian Trade Agency, ha ospitato venti startup e Pmi innovative, tutte più o meno legate all’industria mobile. Più specifica l’area “Apulia”, nella quale hanno trovato spazio dieci startup pugliesi.

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Il ritorno dei marchi «vintage»

Infine questo Mobile World Congress ha visto tra i protagonisti alcuni noti marchi della telefonia degli anni Novanta e dei primi Duemila, come Nokia ed Ericsson, che negli ultimi anni erano stati superati dai competitor scivolando in una sorta di limbo «vintage».

Ebbene, i due storici brand hanno fatto ritorno sotto nuove vesti. Nokia era presente con uno stand molto grande, di cui nemmeno un decimo dedicato alla telefonia. L’ex colosso finlandese ora si dedica allo sviluppo delle infrastrutture nelle città e nelle imprese con progetti di “Adaptive Cloud Networking”, potenziamento dei segnali radio, machine learning, connessioni 5G.

Una simile trasformazione sembra averla fatta anche Ericsson, con uno stand molto interattivo e immersivo, in cui erano in mostra le soluzioni di comunicazione a distanza e per la città intelligente.

Giacomo Porra

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