Microgate: la potenza delle nicchie tecnologiche
Capita spesso che una Pmi, messa di fronte alla scelta se comunicare o meno al grande pubblico una tappa del proprio percorso aziendale, sia assalita dai dubbi. Sarà rilevante la mia piccola storia d’innovazione? E in quale meccanismo non controllabile rischio di ritrovarmi? Eppure, con la necessità di comunicare al mercato un certo passo, quella se comunicare o meno rischia di essere una finta domanda. Il punto non è il “se”, ma il “cosa” e il “come”.
Utile in questo senso sono le piccole lezioni che abbiamo appreso dalla curva di attenzione che ha suscitato l’acquisto da parte dell’italiana Microgate di un’azienda austriaca sua competitor, la Alge Timing.
La notizia e i numeri
Lo scorso settembre Microgate, azienda altoatesina attiva da anni nel settore dell’high tech e del professional timing, ha acquisito il controllo dell’austriaca Alge Timing, marchio internazionale specializzato nel settore del cronometraggio elettronico sportivo.
Settore di nicchia, certo, ma con grandissimi valori tecnologici. In numeri assoluti una tipica Pmi italiana: da una parte Microgate, con 60 dipendenti e 14 milioni di fatturato nel 2022; dall’altra Alge Timing, presente sul mercato da circa 50 anni con una sede unica a Lustenau, Austria, un team di circa venti dipendenti e fatturato di 4,5 milioni di euro.
La nascita di Microgate ha strettamente a che fare con la recente acquisizione. Roberto Biasi è negli anni ’80 un giovane ingegnere del Politecnico di Milano con una grande passione per lo sport: è per risolvere un problema specifico riscontrato in pista che nasce Microgate. La sua squadra universitaria di sci infatti ha – come tutti – un grosso problema, logistico e di costi: per cronometrare le prestazioni bisogna ricorrere ai cavi che mettano in comunicazione i sistemi di cronometraggio alla partenza e all’arrivo. È così che Roberto Biasi inventa il primo radio-cronometro Microgate, il primo cronometro wireless al mondo. E lo fa studiando a fondo alcuni sistemi già allora prodotti da Alge.
In Blum evitiamo sempre di usare a sproposito termini come “leader di mercato”: su quanti siti aziendali potete leggere affermazioni del genere? Solitamente sono frasi vuote che non reggono alla prova dei fatti. In questo caso però questa frase riassume veridicità: per una serie di movimenti dei competitor, quello formato da Microgate e Alge è veramente il nuovo “leader” del mercato del cronometraggio sportivo professionale. Una nicchia certo, ma che nicchia.
Abbiamo un nuovo champion quindi. Lo è di fatto. E può diventare un simbolo anche per una certa narrazione italiana: anche le piccole Pmi possono crescere. E possono crescere anche acquistando all’estero. È un bel ribaltamento della narrazione corrente che vuole nell’Italia solo un territorio di conquista. Sono elementi che possono favorire il posizionamento comunicativo dell’aziende. Non solo: questa narrazione ha anche un valore “sociale”: queste storie devono essere raccontate, per contribuire a cambiare la narrazione di un Paese a volte troppo ripiegato su se stesso.
Ci sono altri elementi che favoriscono la comunicabilità della storia: i due fratelli che hanno fondato un’impresa insieme; la loro complementarietà di competenze e caratteri (Roberto, il genio di famiglia, un inventore seriale; Vinicio l’imprenditore, pratico e con intuito commerciali); i nuovi innesti con le competenze del socio Federico Gori e della seconda generazione con Margot Biasi. Molti archetipi, e la lista potrebbe continuare.
C’è un ultimo elemento da chiamare in causa: il valore dei territori e della responsabilità sociale dell’impresa nei confronti di essa. Questa storia è una storia europea che viaggia a Sud e Nord delle Alpi, tra Bolzano e il Vorarlberg. “Poiché non c'era un successore all'interno della famiglia proprietaria, la nuova unione con Microgate rappresenta per noi la soluzione ideale” ha spiegato Wolfgang Alge, co-amministratore di Alge Timing. Poteva finire a un fondo: hanno scelto un’altra impresa familiare in grado di dare un futuro al know how del territorio. Dal punto di vista operativo infatti non ci sarà nessuno stravolgimento e la sede di Alge Timing a Lustenau in Austria rimarrà invariata nel suo assetto, anche per quanto riguarda il personale.
Un nuovo piccolo, piccolissimo gigante nel cuore delle Alpi, che cavalca una nicchia di grande valore che ha dato vita a spinoff inattesi e di altrettanto valore: i sistemi di controllo per l’ottica adattiva nei telescopi; sistemi di allenamento per migliorare le performance atletiche. E una comunicazione da grandi.