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Gamification: l’app africana che promuove la donazione del sangue

Una piattaforma che consente alle banche del sangue di gestire il proprio inventario, elaborare e condividere il sangue tra gli ospedali. È l’intuizione alla base di Wala Digital Health, startup nata ad Harvard dall’idea di Dennis Addo, studente di origini ghanesi, che mette in rete centri e servizi trasfusionali dei paesi emergenti, partendo dall’Africa, e incentiva a donare attraverso un meccanismo di gamification in grado di raggiungere gli utenti attraverso i telefoni cellulari.

Si stima che in Africa mezzo milione di donne muoiano ogni anno durante il parto per mancanza di sangue e che oltre il 12% delle principali cause di morte siano legate alla carenza di sangue per le trasfusioni. Il Ghana, paese di origine del fondatore, in cui la startup ha avviato il primo pilota, ha bisogno di 16.000 unità di sangue ogni mese, ma in media ne ha meno di un quarto. Wala Digital Health mira a creare una piattaforma tecnologica per la raccolta del sangue predefinita per l’Africa e il resto del mondo in via di sviluppo.

I token danno diritto a servizi medici gratuiti

La piattaforma opererà un modello integrato verticalmente per consentire la raccolta, il trattamento e la distribuzione end-to-end di emoderivati. «Stiamo anche costruendo una “tribù” di donatori di sangue impegnati e abituali – racconta il fondatore e ricercatore di Harvard, Dennis Addo -. Siamo infatti la prima piattaforma che incentiva le donazioni di sangue attraverso token digitali che possono essere scambiati con servizi medici gratuiti. Infine, la nostra piattaforma tecnologica coordinerà la consegna dell’ultimo miglio tra banche del sangue e ospedali».

Wala offre all’utente token che possono essere utilizzati per pagare servizi medici e credito telefonico in cambio di ogni donazione, ma anche di post sui social network per sensibilizzare amici e conoscenti sul tema e di contatti di persone interessate ad unirsi alla “Wala Tribe”, la “tribù” di donatori iscritti a Wala. La startup ha già realizzato il primo Product-Market Fit in Ghana, dove 20 ospedali si sono registrati per utilizzare l’applicazione. Inoltre, ha già registrato oltre 4.000 membri della “tribù”, che hanno già donato circa 200 litri di sangue.

L’investimento di una pmi italiana

Tra i primi a credere in questa idea di impresa è stata la pmi innovativa italiana Delcon che, dopo la partecipazione dello scorso luglio all’aumento di capitale di Fybra, il sensore in grado di migliorare la qualità dell’aria nei luoghi chiusi, segnalando grazie ad algoritmi predittivi quando arieggiare per disperdere virus, CO2 e inquinanti, rilancia sull’innovazione e investe 200 mila dollari su Wala Digital Health.

«In Africa – spiega Barbara Sala, ceo di Delcon – non esiste un’organizzazione strutturata nel campo delle trasfusioni. Normalmente sono gli ospedali che se ne occupano nel momento del bisogno e le persone donano soltanto per necessità, per parenti e amici. Inoltre l’operazione di raccolta è itinerante e spesso particolarmente rudimentale. Per questo abbiamo deciso di supportare i fondatori di Wala Digital Health e stiamo sviluppando una bilancia ad hoc per la raccolta semplice e facilmente trasportabile».

Nel caso di Wala Digital Health si tratta di un investimento Safe pre-money, super early stage, con un modello simile a quello di Y Combinator: tecnicamente un investimento in conto aumento di capitale ad un valore prefissato. Questa meccanica ha il vantaggio di permettere di ricevere investimenti a valorizzazione diverse e quindi incentivare decisioni veloci: i primi investitori con valori più bassi, quelli che decidono in ritardo a prezzi più alti.

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