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Zanze XVI. L’osteria veneziana conquista la stella Michelin

Sembra una vita fa. Eppure son trascorsi solo quattro anni. Da quando a Venezia, dopo un periodo di chiusura, riaprì in fondamenta dei Tolentini la storica Trattoria dalla Zanze, ribattezzata Zanze XVI per via della storia e del fatto che in quel luogo esisteva una cucina sin dal sedicesimo secolo.

Sembra una vita fa anche perché in mezzo ci sono stati episodi che probabilmente ci ricorderemo per tutta l’esistenza: l’alta marea eccezionale del 12 novembre 2019 e la pandemia da Covid iniziata a fine febbraio del 2020. Bene, dopo appena quattro anni, quella stessa trattoria il 23 novembre del 2021 è riuscita nell’impresa di ottenere un successo storico, per tempi e modalità. Perché questo rappresenta, per il mondo della ristorazione, la stella Michelin. Soprattutto per un piccolo locale gestito da personale giovanissimo con una gran voglia di innovare e di stupire.

Come una startup

Blum ha seguito quest’avventura ancor prima che iniziasse e aver accompagnato la sua crescita giorno dopo giorno, chef dopo chef e successo dopo successo fino all’Olimpo della Michelin, non può che regalarci una porzione di orgoglio e di soddisfazione riflessa. Un po’ quello che avviene annusando l’aria durante i pitch degli startupper, quando capisci che l’idea giusta è quella, decidi di crederci e alla fine il sogno diventa impresa di valore. Questo percorso ha fatto Zanze XVI in appena quattro anni e questo stesso cammino l’abbiamo fatto anche noi di Blum, seguendo e supportando quella piccola Osteria Elegante ora diventata uno dei modelli di ristorazione italiana a cui ispirarsi.

Un team di successo

A incrociare le strade di Zanze XVI e di Blum un (ex) ragazzo, Nicola Possagnolo, che ad appena 32 anni è già riuscito a tagliare traguardi importanti. Come digital strategist di Noonic (la sua tech company) essere ad esempio inserito da Forbes Italia tra i migliori cinque imprenditori under 30 nella categoria Marketing & Advertising e come direttore di Zanze XVI aver vinto lo show tv di Sky «4 Ristoranti» di Alessandro Borghese. Ora per lui e per il «suo» locale è arrivato un altro striscione, il sigillo della stella, riconoscimento maximo per chi, come lui, si occupa (anche) di ristorazione.

Dinato Vio Possagnolo

Da sinistra: Nicola Dinato, Stefano Vio e Nicola Possagnolo

«Ottenere la nostra prima stella Michelin con Zanze XVI è un sogno che ripaga di tutti i sacrifici fatti in questi quattro anni – ha commentato a caldo Possagnolo il giorno della proclamazione – e ci incoraggia a proseguire sulla strada dell’accoglienza, della sperimentazione e della qualità assoluta. Dal 2017, anno dell’apertura del locale, ad oggi abbiamo affrontato delle sfide dure, dall’aqua granda alla pandemia, ma le abbiamo superate. E se lo abbiamo fatto con questa velocità e ottenendo questi risultati prestigiosi lo dobbiamo certamente alla bravura della nostra cucina ma anche alla caparbietà e alla resilienza di tutti i ragazzi. Parola d’ordine perseveranza».

Una resilienza e una perseveranza che hanno contribuito a far diventare realtà la semplice idea di un appassionato di cucina come Nicola. Oltre a lui, anima di Zanze XVI, sotto la stella della Guida Rossa ci vanno di diritto il giovane chef Stefano Vio, arrivato in fondamenta dei Tolentini un anno e mezzo fa e lo chef Nicola Dinato, sin dall’inizio accanto a Possagnolo in questa storia di successo. Un’avventura, in fondo, appena iniziata e un sogno che abbiamo avuto il privilegio di veder sbocciare.

Massimiliano Cortivo
Head of content & media relations, Blum

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